NEWS

Torna al blog
Prelievo mediante carotaggio di campioni cilindrici da elementi strutturali in calcestruzzo

(UNI EN 12504-1, UNI EN 12390-3)

La tecnica del “carotaggio” consiste nel prelievo di campioni cilindrici di calcestruzzo indurito (norma UNI EN 12504-1). Consente di ottenere delle carote di materiale strutturale da sottoporre ad esame visivo e successivamente a prova di compressione in Laboratorio, secondo procedimenti normalizzati, al fine di valutare la resistenza meccanica del calcestruzzo in situ.La prova viene eseguita attraverso una carotatrice, ossia un rotore elettromeccanico che fa ruotare una “Tazza” o “Fioretto” munito in punta di corona diamantata raffreddata ad acqua. La velocità di rotazione non deve andare oltre i 900 giri/min. per non danneggiare la zona esterna della carota riducendone la resistenza. I diametri possono variare a seconda dell’obiettivo dell’indagine, ad esempio per la ricerca della profondità di carbonatazione o analisi stratigrafica/omogeneità può essere sufficiente una tazza con diametro ridotto inferiore anche ai 50 mm, mentre per la valutazione della resistenza a compressione la scelta della tazza dovrà tener conto di alcuni aspetti fondamentali come:il diametro dell’inerte;la riduzione della sezione resistente dell’elemento analizzato; ridurre il rischio di taglio delle armature dell’elemento analizzato. 

Per quanto l’effetto di alcuni dei fattori su elencati possa essere eliminato o ridotto conducendo in maniera accurata le operazioni di prelievo, essi tendono in generale a far sottostimare la resistenza rispetto a quella degli analoghi provini standard. La Normativa e la prassi ormai consolidata suggeriscono che il diametro minimo dei campioni da analizzare debba essere di minimo 94 mm (100 mm nominali) mentre in casi estremi per necessità fisiche si può ridurre tale diametro a 74 mm. Il numero minimo di carote da prelevare per caratterizzare il materiale del complesso strutturale in studio non deve essere inferiore a 3.Preliminarmente al carotaggio viene eseguita di regola una prova pacometrica onde evitare la presenza di barre di armatura o tubazioni attraversanti l’elemento.L’operazione di carotaggio è molto delicata in quanto, se non eseguita correttamente, potrebbe falsare i risultati. Sono quindi importanti alcuni aspetti:utilizzare abbondantemente l’acqua di raffreddamento;utilizzare tazze perfettamente cilindriche e ben affilate; fissare rigidamente la carotatrice evitando qualunque vibrazione. Le carote di calcestruzzo vengono una volta prelevate pulite, siglate e fotografate anche a fianco della zona di prelievo. Vengono poi protette e riposte in apposito contenitore fino al momento della prova di compressione che deve avvenire in un arco di tempo breve per evitare modifiche igrometriche al campione, la fase di trasporto dovrà avvenire con la massima cautela, onde evitare la formazione di fessurazioni per inflessioni o vibrazioni. Le carote saranno tagliate e rettificate presso Laboratorio, in base alla normativa UNI EN 12390-1 e UNI EN 12390-3, e si fornirà la resistenza cilindrica di compressione.La resistenza misurata sulle carote risente di numerosi fattori che la differenziano da quella che si misurerebbe su un equivalente provino standard.diverse modalità di preparazione e stagionatura;disturbo che inevitabilmente consegue alle operazioni di prelievo;posizione del prelievo nell’ambito dell’elemento strutturale (ad es. al testa, in mezzeria o al piede di un pilastro, parallelamente o ortogonalmente alla direzione di getto);presenza di armature incluse;differente età di stagionatura tra carota e provino standard;dimensioni delle carote (ad es. nel caso di microcarote o con H/D diverso da 2 o 1);Tutti i fori andranno riempiti con malta strutturale ad espansione e/o ritiro controllato, non sottovalutandone le modalità di applicazione, ricordiamo che la riduzione dovuta al carotaggio e la migrazione delle tensioni all’interno del pilastro può influire per una porzione anche del 20% della sezione reagente. 


94ae22b293684b96a09adf17c39cbe02jpg