Metodo SonReb: determinazione della stima della resistenza cubica a compressione del calcestruzzo
Per la determinazione dei valori di resistenza a compressione non è sufficiente utilizzare il solo sclerometro o il solo metodo ultrasuoni poiché ciascuno dei due metodi presenta alcune lacune che rendono la stima di ciascun metodo molto variabile. Combinando insieme i due metodi è però possibile diminuire le variabili che, rispetto ai risultati dei singoli metodi non distruttivi, conduce a precisioni maggiori nella valutazione della resistenza a compressione del calcestruzzo. Infatti da studi effettuati si è notato che:
- con il metodo ultrasonico si hanno sensibili variazione della velocità, all’aumentare dell’Rc, per classi di calcestruzzo di fascia bassa (minori di 35 N/mm2), diventando pressoché costanti per classi alte;
- con il metodo sclerometrico, i risultati sono variabili in funzione delle condizioni di carbonatazione superficiale del calcestruzzo ma si hanno buone variazione dell’indice di rimbalzo, all’aumentare dell’Rc, anche per classi di calcestruzzo alte (maggiori di 35 N/mm2).
In bibliografia esistono già diverse formule di correlazione note ma, dove è possibile prelevare un numero sostanziale di carote per prove di compressione ai fini statistici, è sempre consigliabile creare una curva sperimentale di taratura ad “hoc” con getti di calcestruzzo analoghi per cantiere, data, fornitore, ambiente di maturazione e classe di getto.